È il 1972 quando don Corleone si presenta alle platee di tutto il mondo elegantemente seduto nel suo studio e accarezza un bel gattone bianco. Gli spettatori intuiscono subito che quella mano del Padrino può essere piuma, ma anche ferro.
Pochi anni dopo nel 1977 il pubblico di Guerre stellari sente avvicinarsi la respirazione meccanica di Dart Fener e, prima ancora di vederlo nel suo mantello nero, un brivido corre lungo le schiene. È così che tra lui e i suoi fan nasce un amore a prima vista e fino all’ultimo respiro.
Nel 1983 è la volta di Tony Montana che in Scarface ci convince che con un sopracciglio scheggiato e una piscina in camera da letto “The world is Yours”. E per ricordarsi questa grande verità, perchè non mettere al centro del proprio appartamento un gigantesco mappamondo dorato come se fosse un post it?
Negli anni abbiamo visto il sorriso malefico di Joker rubare la scena al volto severo di Batman e la megalomania del Libanese in Romanzo criminale far dannare l'onestà dell'uomo di legge.
Wall Street di uomini senza scrupoli ne ha visti tanti, ma se Micheal Douglas ha perseguito i suoi piani con cinismo, Leonardo di Caprio ha raggiunti i suoi in un'esplosione di divertimento e follia.
Dalla droga abusata a quella cucinata il passo è breve: come non pensare al gentile professore di chimica di Breaking bed che stufo di essere un nerd mette a servizio del male il suo superpotere: il sapere. Diventerà ricchissimo, ma, si sa, i soldi non fanno la felicità.
Dalla letteratura alla playstation, dal cinema ai fumetti, i racconti di ogni genere sono infestati da personaggi cattivi, cattivissimi, perfidi e malvagi in un crescendo senza fine di crudeltà. E se il male si declina in tante forme e intensità, unico è l'obiettivo: mostrare per contrasto la forza del bene contribuendo così alla costituzione di un canone. Se non esistesse il polo negativo come potremmo individuare quelllo positivo?
Cosa sarebbe Biancaneve senza la strega? O Cenerentole senza le sorellastre? Probabilmente sarebbero graziosi personaggi che non avrebbero niente da raccontarci perché, come insegna Vladimir Propp, ogni storia che si rispetti deve avere alcuni ingredienti fondamentali, primo tra tutti il cattivo che ostacola il viaggio dell’eroe.
Quando un qualsiasi personaggio della storia si pone come intralcio alla vicenda, spontaneamente il pubblico è portato a odiarlo e a schierarsi di conseguenza dalla parte dell'altro personaggio che diventa il protagonista, l'eroe, la vittima, il buono.
Questo lo schema di base, ma a volte, soprattutto nella modernità, questa dinamica subisce delle variazioni. Può accadere, infatti, che l'avversario si riveli una simpatica canaglia o addirittura rubi la scena all'eroe diventando il vero protagonista della storia. In questi casi funziona particolarmente quello che in termini letterari è chiamato il decentramento. Riusciamo così bene a entrare nelle pieghe psicologiche del personaggio, a capire le sue motivazioni e da dove ha origine il suo comportamento che ne subiamo tutto il fascino. E alla fine siamo dalla sua parte senza nessuno scrupolo.
E già, perchè qui non parliamo solo di quei cattivi che hanno lasciato il segno, ma di quelli che quando alla fine muoiono, vanno in prigione, finiscono in disgrazia invece di provare sollievo ci dispiace un po'... anzi, un bel po’.
Perchè a volte i cattivi fanno breccia nel nostro cuore di spettatori con il loro fascino, regalando emozioni talmente forti da incastonarsi nel nostro immaginario.
E allora quali sono i Vostri cattivi preferiti?
di E.M. in CinemaAScuola