Si può vendere il ghiaccio agli eschimesi? Secondo Tim Robbins sì!
Ed è esattamente questo che ha fatto all'inizio di luglio presentando al Festival dei Due Mondi di Spoleto il suo spettacolo Harlequino: on to freedom.
Tim Robbins è venuto con la sua compagnia in Italia, nella patria della Commedia dell'Arte, a spiegare cos'era la Commedia dell'Arte. E il risultato è uno spettacolo perfetto.
Nella bellissima cornice del Teatro San Nicolò, il pubblico si accomoda di fronte a un sipario già aperto con una scenografia minimale che rievoca con un mosaico i personaggi che ci introducono al mondo della commedia e che da lì a poco entreranno in scena.
Ombre, quadri e suggestioni vengono proiettati anche sui muri laterali del teatro per allungare il perimetro della scena che infatti avrà luogo in larga parte proprio in platea, rompendo così l'idea della quarta parete.
I protagonisti dell'opera entrano dal fondo con un canto che solo alla fine rivelerà tutto il peso del suo significato. Quando in cattedra sale l'accademico per spiegare cos'è la Commedia dell'Arte con una serie di slide ben organizzate arriva Arlecchino che irrompe sulla scena e se la riprende. Perché spiegare quando si può mostrare?
Ed ecco che tutti i personaggi della Commedia dell'Arte vivono le loro storie, giocano con il linguaggio, si pongono domande.
Da qui, si sviluppa uno spettacolo che partendo in modo comico passa per uno stile surreale e poetico, approdando al tragico e accendendo la coscienza civile di ognuno di noi che siamo lì e alla fine ci alziamo in piedi per applaudire una compagnia che ci ha divertito e commosso.
Tim Robbins con questo spettacolo mi ha insegnato:
1. cos'era la commedia dell'Arte prima di Goldoni, prima che il teatro entrasse nei teatri, quelli fatti di mattoni e poltrone, lasciando le piazze e le strade;
2. quanto sia pericoloso il teatro quando sa scegliere gli argomenti. Il suo spettacolo ci fa viaggiare apparentemente veloci come su un vascello a vele spiegate sulle onde del mare, salvo poi al momento opportuno inabissarsi nelle profondità della nostra coscienza;
3. come insegnare attraverso il teatro.
Ed è questa la lezione, che da insegnante, mi porto a casa. Non è facile trasformare il teatro, luogo dell'azione, in didattica.
Il teatro è racconto di storie, messa in scena di eventi. Come riuscire a far passare nozioni? Ebbene, Tim Robbins ci indica la strada.
Robbins disquisisce con intelligenza sullo scomodo tema della libertà.
Ed è questo un altro elemento che rende Tim Robbins un vero rivoluzionario, perché questo spettacolo che parla di libertà è rappresentato nelle prigioni della California.
Questo è il coraggio del regista "più a sinistra di tutta Hollywood" come Enrico Deaglio lo ha definito una recente intervista su Venerdì di Repubblica.
Inoltre nelle carceri Tim Robbins ha avviato un progetto che da anni è sopportato da Obama e afferma: «sono fiero dei nostri risultati. I detenuti che hanno fatto teatro con noi sono diventati più forti, più empatici, più sicuri di sé, quando escono hanno il minor tasso di recidive, sono diventati più coscienti dei loro diritti».
Esco dallo spettacolo scombussolata con l'idea di non aver assistito a un semplice spettacolo, ma una vera lezione.
Sull'arte e sulla vita.
di E.M. in TeatroAScuola