Copiare è un’arte!
Sembrerà un’assurdità, soprattutto se detto da un’insegnante, ma non è così.
Copiare è fondamentale, perchè può aiutare a impadronirsi di uno stile o a scoprire una propria genuina individualità.
Nessuna opera, infatti, nasce da zero, ma ogni artista compie una lunga strada per arrivare dove arriva. A volte le tappe fondamentali del suo viaggio sono più esplicite a volte meno, ma ci sono sempre degli studi pregressi.
Vediamo come attraverso un viaggio nel mondo dei videoclip (e non solo).
#Primo esempio: Lost in the week end, è il singolo di Cesare Cremoni uscito nel settembre del 2015 e questo di seguito è il suo video girato a Los Angeles da Gaetano Morbioli, uno dei dei più bravi registi italiani di video musicali.
Le immagini risentono di tante citazione, il cui riferimento più recente è sicuramente quello a Sofia Coppola e ai suoi giovani ladri di ville in Bling Ring.
Ma se andiamo un po' più indietro nel tempo, non si può non pensare a un'altra scena cult della storia del cinema americano.
Un giovanissimo Tom Cruise resta solo in casa ed ecco quello che combina. Siamo nel 1983 e il film è Risky Business, scritto e diretto da Paul Brickman.
La scena di Risky Business incarna così bene la fantasia che tutti i ragazzi lasciati soli in casa hanno avuto almeno una volta nella vita, da diventare un vero è proprio topos.
La rappresentazione di quello che può essere considerato un luogo comune, è chiara ed efficace e per questo si presta a essere ripresa e appunto "citata".
#Secondo esempio
Nello stesso anno in cui esce Risky Business, arriva anche Flashdance, un film di Adrian Lyne destinato a diventare un classico degli Anni Ottanta.
Jennifer Beals gira una scena finale da antologia in cui il suo ballo riscatta una vita difficile e piena di sacrifici e le permette di superare la prova di ammissione per l'Accademia.
Passano gli anni e nel 2006 arriva il singolo di Gery Hallwell, It's raining men.
Se la canzone è la cover di un famoso pezzo degli Anni Ottanta, il videoclip è invece un capolavoro di citazioni.
E già, perchè qui non solo è evidente il riferimento a Flashdance, ma anche a Fame, film del 1980 che ha poi ispirato la famosa serie televisiva americana di quegli anni.
Il body della ballerina è diventato un due pezzi, ma sono rimasti intatti l'aula della prova, il giradischi e gli immancabili scaldamuscoli.
C'è, però, un'importante differenza: la prova di audizione ha perso il valore di riscatto sociale e fin da subito trasmette energia in un'esplosione di gioia e di colori.
La citazione può però diventare problematica ed essere scambiata con un vero e proprio plagio come nel caso di Jennifer Lopez, che nel 2002 gira il video I'm Glad, diretto da David LaChapelle.
La Jennifer cantante è vestita esattamente come la Jennifer del film e la richiama nella storia, nelle coreografie e persino nelle inquadrature, recuperando anche quella patina nostalgica che aveva perso nella versione precedente.
Ciò ha dato origine ha una battaglia legale sui diritti d'autore poi persa dalla Lopez, che è stata costretta a pagare una penale.
A voi giudicare: riferimento preciso o copia spudorata?
#Terzo esempio
Nei casi migliori, però, non nascono confusioni perchè è evidente che l'imitazione non è semplicemente una copia, ma la rivisitazione conduce a un nuovo significato.
Guardiamo questo esempio.
Nel 1953 H. Hawks gira Gli uomini preferiscono le bionde con una fantastica Merilyn Morooe. Altra scena cult destinata a entrare nell'immaginario collettivo.
Se si osservano le luci, i colori dominanti, i vestiti, la coreografia è possibile notare che tutto contribuisce a creare un grande effetto scenico. Il corpo di ballo è formato da uomini ricchi e donne con la velina sul viso, che fanno risaltare la protagonista. Siamo in realtà su una nave e la bella Merilyn interpreta il ruolo di una ballerina che si esibisce in uno spettacolo facendo colpo su un giovane ricchissimo.
Madonna nel 1985, è la protagonista di Material girl, il video diretto da Mery Lambert che porta il nome del suo singolo.
Madonna, soprattutto agli inizi della sua carriera, amava giocare con una certa somiglianza con Merilyn Moroe e questo brano le offre l'opportunità di recuperare il suo modello esplicitamente giocando sul significato della canzone. E' chiaro che una "material girl" in un "material word" vuole circondarsi diamanti, pensando che in fin dei conti sono i migliori amici di una donna.
Nel 2001 arriva un grande regista destinato a imporsi nella storia del cinema. B. Luhrmann in una scena di Moulin Rouge riprende le due versione e ne fa qualcosa di diverso e di magico.
Nicole Kidman richiama entrambe le dive, ma le trasforma in qualcosa di completamente nuovo. Lo spettatore colto riconosce tutti i riferimenti.
Sono diversi le corografie, la situazione, i costumi. Eppure l'arragiamento mostra i riferimenti a cui attinge l'immaginario del regista. I due modelli precedenti sono chiari e nello stesso sono stati manipolati e hanno dato vita a una scena completamente nuova.
Come abbiamo potuto vedere i modelli possono servire per rendere un omaggio a un'epoca oppure per creare un nuovo stile denso di significati e profondo di sfumature.
Non era forse questo il modo di agire nel Rinascimento?
Gli artisti di quel periodo ripresero i classici, non in modo passivo, ma trasformando l'imitazione in un vero atto creativo.
Come non pensare a tutte quelle statue del Quattrocento e del Cinquecento che sembrano invece uscite dallo scappello degli artisti greci?
"L'imitazione creativa" (come la definisce Guido Baldi autori di una delle più prestigiose letterature italiane) avveniva in ogni ambito: dalla letteratura alla scultura, dal diritto alle scienze mediche... Si riportava in vita la filosofia platonica, si scriveve come Cicerone, si costruivano edifici come nell'antica Grecia.
E' possibile quindi notare che se, copiando, si riesce a essere creativi e ad aggiungere una variante innovativa, si istaura un dialogo tra passato e presente, che permette di scoprire il proprio stile.
di E.M. in CinemaAScuola