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In questa settimana leggo...

La Scuola del Racconto é la nuova collana del Corriere della Sera, che esce ogni giovedì.


Per me è una piacevole scoperta, perché:

1. è un libro piccolo, sta benissimo in borsa e lo leggo dappertutto.

2. si scopre il mondo di un autore leggendo un solo libro.

3. è uno di quei libri che parla di libri.

4. è utilissimo nella mia terza media, dove spiego che, se si vuole imparare a scrivere, è necessario leggere tanti libri. Soprattutto quelli belli.


Il curatore della collana è Guido Conti e nel primo volume spiega lo stile di scrittura di Anton Cechov.


Tra i tanti dettagli, uno mi colpisce: la frase ternaria. 

Conti la spiega con degli esempi chiari e precisi tratti dai racconti dell'autore russo e in particolare da Lo specchio deformante.


Mentre sono completamente assorbita da questa lettura mi ricordo, peró, che un racconto di Cechov c’è anche sull’antologia dei miei ragazzi.


Ecco allora l’idea: porto in classe il libro di Conti e con i miei studenti ne analizziamo alcuni passaggi durante il nostro laboratorio di lettura.

Poi apriamo il nostro testo di antologia leggiamo La morte di un impiegato tratto dai Primi racconti di Cechov.

I miei studenti mi stupiscono perché sono veloci nell’intuire come applicare la metodologia insegnata da Conti.


Risultato? Una aula piena di occhi curiosi e mani alzate.

Uscendo dalla classe avrei allora un buon motivo per sentirmi soddisfatta. E invece no.


Mi ritrovo in libreria per comprare l'opera omnia dello scrittore russo. Per saperne di più.


Insomma La scuola del racconto è un libro che parla di libri e ti fa venir una gran voglia di leggerne tanti altri.

Le prime tre uscite de "La scuola del racconto"
Le prime tre uscite de "La scuola del racconto" (foto: internet)
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